Quello che può essere visto come un fallimento e un limite della condotta nella OSCA, è del tutto cancellato dal successo della 1450 di Moss-Lloyd alla 12 Ore di Sebring – Florida. (8 marzo 1954).
La OSCA qui non partiva favorita vista la presenza della miglior concorrenza.
Cominciata la gara con prudenza, col passare delle ore alza la media portandola dagli iniziali 100 Km/h a quasi 130 Km/h quando la vittoria, nell’ultima ora di corsa, si concretizza.
Il risultato di Sebring è eccezionale: 4 OSCA figurano nei primi 8 posti, l’indice di prestazione vede 4 OSCA prevalere su tutti.
Ancora una volta, il prestigio dovuto a risultati come questo non cambia la pianificazione dei Maserati che continuano a lavorare senza eccessi.
In programma c’è il modello 1500 derivato dall’autotelaio Mt4 e dal motore 2AD 1452 che viene portato a 1490 c.c. incrementando la corsa. Il propulsore, doppia accensione, si caratterizzava per la dolcezza con cui veniva erogata la potenza stimata in circa 120 CV. La vettura nasce per lottare con la Porsche anch’essa dotata di motore bialbero e doppia accensione.
I locali in affitto a Bologna non consentono più un adeguato spazio e, conclusa la stagione 1954, la OSCA si trasferisce a San Lazzaro in uno stabilimento di 2000 metri quadri.
La vettura di maggior interesse è ora la 1500 poiché la classe 1100 è già dominata dalla OSCA, oramai senza rivali, la classe due litri è in decadenza mentre la 1500 appunto, si deve confrontare con la Porsche, le case inglesi nonché con la Maserati 150 S.
Per fronteggiare tale concorrenza i Maserati preparano il motore TN (Tipo Nuovo), evoluzione del 1500 con potenza portata a 130 CV.
La vettura è validissima e spesso si trova al comando quando è costretta al ritiro per avarie di varia natura perciò le vittorie si alternano a cocenti delusioni.
Le tedesche Porsche e E.M.W., frattanto, cominciano a far valere la loro organizzazione, i grandi mezzi a disposizione e la conseguente esasperazione tecnologica.
I Maserati e la OSCA rispondono nel 1955
mostrando tutte le loro capacità preparando la macchina da record nota con la denominazione “Simpson Special” con la quale, il 9 settembre 1955 sul lago salato di Bonneville, con alla guida Tony Bettenhausen, conquistano innumerevoli record.
Promossa ancora una volta da Fronteras, l’operazione trova il necessario patrocinatore in James Simpson che acquista una 1500 adeguata allo scopo ma che a causa di una caduta da cavallo non potrà poi essere alla guida della vettura.
La macchina, dalla profilatissima carrozzeria opera del reparto interno della OSCA, aveva un motore TN con accensione a magnete e alimentato a miscela.
L’operazione fu condotta sotto la supervisione di Sergio Martelli, detto il quarto fratello visto l’intimo rapporto che lo legava ai Maserati fin dai primi passi fatti dalla casa del Tridente.
La OSCA Simpson Special batte 18 record mondiali nella classe F su tutta la gamma delle distanze medio lunghe fra cui quello dei 10 Km lanciati e quello delle 12 Ore.
La macchina fu poi acquistata da Harry Chapman erede dell’impero Mobilgas che in seguito rilevò una piccola quota azionaria della OSCA assumendo anche il ruolo di rappresentante della casa negli Stati Uniti al posto di Fronteras che si apprestava a tornare in Europa.
Il ‘55 vede anche la conquista del titolo nazionale nella classe 1100 con affermazioni nelle gare principali quali 1000 miglia, Targa Florio, Giro di Sicilia.
Frattanto l’automobilismo si avvia sempre più rapidamente verso standard di professionalità, organizzazione e necessità economiche sempre più elevate. E’ quello che manca alla OSCA che può contrapporre solo genio, lavoro e intraprendenza.
La trasformazione in SpA della OSCA, di fatto non cambia nulla rispetto alla precedente organizzazione e assetto patrimoniale.
La fama della validità delle vetture è tale che già dopo solo 4 anni dalla prima corsa quasi il 50% della produzione OSCA era destinata negli Stati Uniti ed ora oltre il 60% delle vetture sono destinate all’estero.