La storia della O.S.C.A. comincia nel 1947 dopo la cessazione del rapporto decennale concordato contrattualmente con la famiglia Orsi: allo scadere del decimo anno, i Maserati potevano decidere se restare in Maserati o essere liberi di intraprendere un’altra attività, con la sola condizione che non avrebbero più potuto usare il marchio Maserati.
Incuranti dell’età non più giovanissima, Bindo ha 64 anni, Ettore 53, Ernesto 49, i Maserati avevano già preso la loro decisione e, come scritto nell’articolo “O.S.C.A. mai più Maserati, Maserati come non mai”, seguono il loro desiderio e aspirazione: quello di costruire vetture da competizione, costruirle da soli.
Il motore della Mt4 gira per la prima prova al banco il 5 aprile 1948 mentre i collaudi su strada cominciano di lì a poco.
A metà luglio inizia la modellazione della carrozzeria. L’esordio incalza: è fissato per il 15 agosto sul Circuito di Pescara.
La vettura è in testa nella sua classe ma al 13^ giro è costretta al ritiro. Comunque è un buon esordio che lascia intravedere le potenzialità della vettura a cui manca solo un po’ di maturità.
Al Gran Premio di Napoli, il 19 settembre, quindi a poco più di un mese dal debutto, nella corsa per auto fino a 2000 c.c., la piccola OSCA si prende la rivincita e vince contro ogni pronostico.
La nuova vettura con motore bialbero e carrozzeria semiavvolgente venne denominata 2AD (2 Alberi di Distribuzione).
Esordisce alla 1000 Miglia del 1950 con Luigi Fagioli vincendo la classe con una media record e aggiudicandosi la 7^ posizione assoluta a fronte di uno schieramento di ben 16 Ferrari oltre ad Alfa Romeo Jaguar, Maserati!
Il successo non cambia le sorti della OSCA che continua imperturbabile il suo lavoro. La stagione vede numerose vittorie in Italia e all’estero di Piero Carini sia su prove in circuito che stradali.
Nell’estate del 1950 i Maserati possono avvalersi del talento di Felice Bonetto lasciato libero da Ferrari.
Bonetto vince il 20 agosto sul Circuito di Senigallia ma è il Gran Criterium 1100 di Monza del 3 settembre a stupire tutti.
L’attività del 1951 si fonda ancora sulle Mt4-2AD 1100 e 1342 con la prima che riceve anche la carrozzeria tipo “barchetta” oltre a una revisione del telaio e della sospensione posteriore così come la 1342.
I piloti sono i clienti stessi, i più meritevoli godono dell’assistenza diretta.
Nel 1951 vengono allestite alcune berlinette con motore 1342 c.c. su disegno Frua: si tratta di una vettura GranTurismo denominata Le Mans a indicarne la vocazione corsaiola.
Il Salone di Torino di quell’anno tiene a battesimo la vettura che attira grande interesse.