La collaborazione con FIAT

Il 1957 vede, come sempre, i Maserati Ernesto Maseratiinfaticabili: sono ora impegnati sul motore della 1500 che assume la sigla "372” ad indicare la cilindrata unitaria e che dispone di un aumento di potenza. 
Viene montato sul telaio S che diviene il telaio generalizzato. Tutto questo in funzione del nuovo regolamento della F2 che nel 1957 avrebbe aperto l’ingresso anche alle 1500.      
Ernesto Maserati però va oltre e lavora ad un motore con distribuzione desmodromica: il tipo 372 DS.         
Questa è un sistema molto raffinato e costoso poiché, per un funzionamento ottimale, richiede la massima perfezione progettuale ed esecutiva che, se raggiunta, è in grado di offrire alti regimi di rotazione con grande affidabilità.

Il principio era già noto da decenni ma solo la Mercedes Benz seppe portare questa tecnica al successo negli anni '54-'55. Le difficoltà tecniche avevano dissuaso tutte le altre Case a seguire questa strada tranne Ducati, per le sue moto.
Si affaccia intanto un nome nuovo: quello di Alejandro De Tomaso. Egli lasciata l’Argentina, animato dalla passione per le corse, approda dapprima alla Maserati quindi alla OSCA. L’irruento argentino in coppia con la moglie Isabelle Haskell vince la classe 1500 alla 1000 Km di Buenos Aires.    
L’arrivo di De Tomaso incrinò però i rapporti con Cabianca che decise di lasciare la Casa.
Questo turba i piani della stagione 1957 anche perché De Tomaso alterna buoni risultati con ritiri dovuti fondamentalmente a una foga eccessiva. Inoltre il motore 372 DS non è semplice da mettere a punto.  
Il fronte della classe 1100 vede il pensionamento del modello Mt4 che ancora comunque coglierà innumerevoli successi.                 
Per la 1000 Miglia di quell’anno Cabianca torna a correre su OSCA, precisamente con la 950, e si aggiudica il successo nella classe 1100.  
Intanto ferve la preparazione per il nuovo motore 1100 il "tipo 273” con caratteristiche analoghe al 2AD ma con potenza di 96 CV. Montato sul telaio della 950, a sua volta derivato da quello della 750, la 273 si dimostra una macchina altamente efficiente.
La vettura esordisce a Rouen il 7 luglio e con De Tomaso alla guida batte il team ufficiale Lotus. La S 273 non poteva debuttare meglio.           
Le 1100 e le 1500 nelle varie versioni, un motore sperimentale 6 cilindri per l’ipotesi di una F1, la manutenzione e l’assistenza, nonché la 750 occupano a pieno regime i Maserati.
Il 1957 è l’anno dell’incontro tra Ernesto Maserati e Dante Giacosa direttore tecnico della FIAT. L’11 luglio viene sancito l’accordo per una collaborazione tecnica fra le due aziende: la OSCA realizzerà il motore per una vettura sportiva della casa torinese.        
Forse i Maserati cominciano a intravedere delle difficoltà per la loro azienda che diventa sempre più piccola di fronte all’evoluzione dell’automobilismo sportivo che richiede una organizzazione sempre più specializzata, strutture e macchinari sempre più costosi e capitali sempre più ingenti e aprono perciò la strada ad un possibile sostegno/alternativa alla loro attività.      
Era già successa una cosa simile nel 1941 quando Ernesto concepì la A6: la seconda guerra mondiale sconvolge ogni cosa e tutte le competizioni cessano. Ernesto Maserati ideò allora la Maserati A6 pensando ad una vettura che non avesse le caratteristiche di auto prettamente da corsa ma capace, pur essendo comunque sportiva, di un uso più sfruttabile, turistico.   
Il progetto 118 - così denominato in FIAT - mentre per la OSCA è "F", prevede infatti la trasposizione in chiave commerciale e “turistica” del motore 4 cilindri bialbero di 1500 c.c. erede del propulsore della Mt4. 
Per la OSCA l’operazione con la FIAT vale non tanto per i vantaggi economici quanto per il prestigio mentre per la FIAT voleva dire avere in listino una vettura sportiva, dalla meccanica di grande rango, con un investimento marginale.
Da decenni la casa torinese non aveva in listino una vettura con motore bialbero. La OSCA le dà questa possibilità.
Il motore avrà un solo carburatore doppio corpo, accensione singola, oltre a vari interventi di semplificazione per contenere i costi e una potenza di 84 Cv a 5700 g/min..          
In origine esso doveva equipaggiare l’autotelaio della FIAT 1200 spider ma il prototipo venne realizzato in versione coupè.