Ancora successi

Il mondo delle corse diventa sempre più Isabelle Haskell Alejandro De Tomasoprofessionale ed in mano alle Case che possono avere grandi mezzi e organizzazione alle spalle.           
I Maserati si accorgono di non poter combattere ad armi pari e restringono il loro campo alle manifestazioni nazionali. La nota positiva è la riappacificazione fra la OSCA e Cabianca che vince in diverse occasioni battendo anche Ferrari e le Maserati 2 litri.          
Altri nomi celebri che corrono durante l'anno per la OSCA sono De Tomaso e Lodovico Scarfiotti.
La figura di Scarfiotti rappresenta quella del perfetto gentlemen driver, facoltoso e garbato. Suo nonno era stato uno dei soci fondatori della FIAT nonché il primo presidente.
Messosi in luce con la 1100 dopo diverse vittorie, il torinese corre anche con la più impegnativa 1500.     
Ma il pilota più valido del 1958 è indubbiamente Alejandro De Tomaso. La OSCA vede nella sue capacità e intraprendenza il pilota su cui puntare.

Il successo più eclatante è alla 24 Ore di Le Mans dove vince la sua classe e la classifica dell’indice di prestazione malgrado un’indisposizione che costringe l’argentino a soste non previste. Ma la 187 quel giorno è imbattibile.              
Altri grandi affermazioni sono la vittoria di classe e all’indice a Sebring, alla 3 Ore di Rouen dove De Tomaso costrinse a fermare la 750 della moglie Isabelle Haskell dopo che egli si era dovuto fermare per un guasto al cambio della sua 1500. Alejandro recuperò il tempo perso e andò a vincere trionfalmente.
Per quanto riguarda il versante "turistico" dell'attività, il modello FIAT-OSCA viene presentato al Salone di Torino nell’autunno del 1958 allo stand Pininfarina ricevendo  grandi consensi.              
Dopo i necessari collaudi, la FIAT 1500 S fu inserita in listino a fine estate del 1959 in versione coupè e cabriolet. Nel 1962 sempre su progetto OSCA, la cilindrata fu portata a 1600 c.c. .             
La collaborazione fra FIAT e i Maserati non rimane un fatto isolato: alla OSCA fu affidata anche la direzione tecnica per il montaggio e la delibera al banco dei motori GMS (Gestione Motori Speciali) che definì fra l’altro il motore della 2300 S.   
Questo grande impegno penalizzò però il settore corse. 
Per il 1958 era previsto il modello 1500 nelle versioni 372 FS e 372 F2/S. Il primo visto come semplice evoluzione, mentre il secondo era un progetto più innovativo in quanto bivalente: poteva competere nella categoria Sport e in Formula 2 eliminando le parti superflue come l’illuminazione, il motorino di avviamento, la ruota di scorta, coprendo il posto del passeggero con una lamiera sagomata e montando un parabrezza avvolgente.     
La potenza era di 140 CV ma il motore desmodromico, ancora in fase di sviluppo, poteva garantirne di più.
La vettura adottava un nuovo cambio progettato dai Maserati in luogo di quello ZF, più pesante.