La soluzione adottata da Alfieri è alquanto ingegnosa: il motore, un 4 litri a sedici cilindri, è realizzato utilizzando due blocchi cilindri della 26 B.
Questa soluzione garantisce un funzionamento esente da problemi ma penalizza la vettura per via di un peso eccessivo.
A soffrire sono, in particolar modo, gli pneumatici che devono inoltre sopportare l'esuberante potenza di 280 CV.
Nel 1929 questa vettura conquista a Cremona il record del mondo di velocità sui 10 chilometri.
Questo successo porta alla ribalta internazionale il nome Maserati.
L'anno successivo, sempre con Borzacchini, si tenta la partecipazione ad Indianapolis ma la vettura, privata per regolamento dei compressori, perde la sua competitività.
Un esemplare fu carrozzato da Zagato per creare una splendida vettura stradale.
Scheda tecnica
Anno 1929 - 1930
Motore anteriore, 16 cilindri a V 35°
Alesaggio e corsa 62 x 82
Cilindrata c.c. 3961
Potenza massima (hp/g.min.) 280 - 5500
Distribuzione bialbero in testa; 2 valvole per cilindro
Alimentazione forzata con 2 compressori Roots
Accensione singola con due magneti
Lubrificazione forzata con pompa di mandata e recupero
Trazione posteriore
Frizione multidisco a secco
Cambio 4M + RM
Telaio in profilati di acciaio
Sospensioni ant. - post. ant.: balestre - post.: ponte rigido
Freni meccanici a tamburo
Passo;carreggiata ant.-post.(mm.) 2670 - 1350 - 1300
Peso a vuoto (Kg.) 1050
Velocità max (Km/h) 250
Esemplari prodotti (nr.) 2