1956 - Gran Premio di Monza

Il Gran Premio d'Italia è l'ultima gara della Monza 1956stagione 1956 del Campionato mondiale di Formula 1.
Per la stagione, Enzo Ferrari ha ingaggiato il miglior pilota del momento, Juan Manuel Fangio recente vincitore di due titoli mondiali con la Mercedes ma Fangio e la Ferrari non hanno avuto vita facile per via dei molti ritiri della vettura dell'argentino.
Nei primi due Gran Premi, quello di casa e quello di Montecarlo, Fangio ottiene un primo e un secondo posto ma soltanto grazie ai suoi compagni di squadra Musso e Collins che gli cedono le proprie vetture.

In Belgio si ritira senza appello, in Francia è quarto, poi vince in Gran Bretagna e in Germania rilanciandosi per la conquista del titolo.
La gara di Monza sarà quella decisiva: sono tre i piloti ancora in corsa per il mondiale: i ferraristi Fangio e Collins e Moss su Maserati 250 F.
Il "Maestro" sembra perdere ogni speranza di vittoria mondiale quando al 20^ giro è costretto al ritiro per noie al motore. Sembra che Enzo Ferrari non riuscirà a vincere il titolo nonostante la presenza del grande campione. Se non avrà problemi e saprà conservare la sua seconda posizione, sarà Collins ad essere campione del mondo.
La vettura è perfetta ma accade l'incredibile: al 32^ giro Collins si ferma  ai box per cedere la sua macchina all'argentino che può così riprendere la gara e concludere alle spalle di Moss laureandosi campione del mondo per la quarta volta.
“Guarda è più giusto che sia tu a vincere questo mondiale, io sono giovane e avrò altre occasioni”.
Con questa frase, tra lo stupore generale, Peter Collins giustificò il suo ritiro nell’ultimo decisivo gran premio. Nessun problema tecnico, nessun errore di guida: soltanto una scelta.
Purtroppo il nobile gesto di Collins non fu mai ripagato dal destino: concluse il 1957 senza un trionfo e a vincere il titolo fu ancora Fangio, grazie alla celeberrima gara al Nurburgring dove superò i due inglesi della Ferrari negli ultimi chilometri.
Sullo stesso tracciato, l’anno successivo, Collins perse la vita.
Nella suo palmares soltanto tre vittorie e nel cuore degli appassionati, che non vogliono credere sia stato un ordine di scuderia, un gesto che farà per sempre ricordare una Formula 1 d’altri tempi.
Al via scatta al comando Eugenio Castellotti, seguito da Luigi Musso, entrambi su Lancia-Ferrari D50. Ben presto però sono costretti ad una sosta ai box per la sostituzione del pneumatico della ruota posteriore sinistra, deteriorata sulle veloci curve sopraelevate dell'anello di alta velocità.
Manuel Fangio si ritrova così a condurre la corsa, ma la felicità dell'argentino è breve, in quanto già al giro successivo viene raggiunto e superato da Moss e da Harry Schell. 
Il tracciato mette a dura prova la meccanica e gli pneumatici e dopo 15 dei 50 giri previsti sono già 8 i piloti ritirati. Al 20^ giro, come detto, quello di Fangio mentre Moss conduce la gara.
Dopo 27 i giri Moss è solo in testa alla gara, con Luigi Musso a 30" e Peter Collins ad oltre un minuto. 
Manuel Fangio si dispera seduto sul muretto dei box. L'ordine di scuderia arriva perentorio: "fermate Musso", ma egli non si cura delle segnalazioni ricevute dai box e continua il suo gran premio.
Al 32° giro è Peter Collins a fermare la sua Ferrari!
Non ci è dato sapere se fu un gesto spontaneo o un ordine dei box, arrivato da Maranello. 
Fangio riparte terzo a un minuto di distacco da Luigi Musso e a due da Moss.
Al 45^ giro ed un'altro colpo di scena: gran fermento ai box Maserati per il lento rientro di Stirling Moss, che accusa una perdita di benzina. Praticamente senza carburante riesce comunque a raggiungere i box. 
Luigi Musso ora è primo, ma per poco: due giri dopo si ritira per un problema alla ruota anteriore sinistra della sua D50. Fangio con quella vettura non avrebbe tagliato il traguardo.
Intanto Moss è tornato in gara e adesso conduce il gran premio d'Italia con un netto vantaggio su Fangio.
Il distacco è tale che dai box gli segnalano di rallentare per preservare la vettura. Moss obbedisce ed alla fine del gran premio taglia primo il traguardo con soli 5" di vantaggio su Fangio che diviene Campione del Mondo Conduttori 1956 grazie anche al gesto nobile di Peter Collins. 
La classifica finale vede Moss staccato di 3 punti da Fangio.