La storia della O.S.C.A. comincia nel 1947 dopo la cessazione del rapporto decennale concordato contrattualmente con la famiglia Orsi: allo scadere del decimo anno, i Maserati potevano decidere se restare in Maserati o essere liberi di intraprendere un’altra attività, con la sola condizione che non avrebbero più potuto usare il marchio Maserati.
Incuranti dell’età non più giovanissima, Bindo ha 64 anni, Ettore 53, Ernesto 49, i Maserati avevano già preso la loro decisione e, come scritto nell’articolo “O.S.C.A. mai più Maserati, Maserati come non mai”, seguono il loro desiderio e aspirazione: quello di costruire vetture da competizione, costruirle da soli.
I tempi sono quelli difficili del dopoguerra perciò, nonostante il blasone del loro nome e le indiscutibili capacità, i Maserati partono in modo estremamente prudente e il primo telaio viene costruito nello scantinato dell’abitazione di Ernesto in via Bellacosta a Bologna.
La OSCA si dedicherà principalmente alla costruzione di vetture per la categoria Sport: questa è l’ulteriore dimostrazione della capacità e della duttilità progettuale dei Maserati che devono le fortune dei primi 20 anni di attività grazie alle vetture da Gran Premio.
Lasciata la Maserati e cominciato il nuovo capitolo della loro storia, essi intraprendono una scelta tecnica alquanto differente dedicandosi a questa tipologia di competizione con vetture di piccola e media cilindrata.
L’assoluta mancanza degli sponsor, che a quel tempo erano ancora lontani a venire, e la mancanza di una industria alle spalle che finanziasse il reparto corse costringono i Maserati, Ernesto in particolare, ad una progettazione che doveva risultare ottimale fin da subito per consentire brevi collaudi ed un pressochè immediato utilizzo in gara delle vetture.
Questo perchè era necessario sostenere l’attività con la vendita delle vetture e con gli introiti in denaro delle gare vinte.
Per queste ragioni era fondamentale che le vetture fossero competitive da subito nonchè semplici ed affidabili.
Avendo sviscerato le problematiche, i Maserati trovano la soluzione: porre il massimo impegno ognuno per le sue competenze.
Bindo, il più estroverso, si occuperà delle relazioni pubbliche, Ernesto della progettazione e collaudo, Ettore sarà il supervisore d’officina.
L’onestà intellettuale e professionale sempre dimostrata, alla base della stima dei grandi piloti e dei clienti, farà il resto.
La storia della OSCA è quella di una piccola, piccolissima attività che batte le grandi squadre: spesso le vetture di San Lazzaro non si accontentano della vittoria di classe ma conseguono affermazioni assolute contro vetture di cilindrata ben superiore.
Il segreto delle OSCA era nel loro equilibrio generale: nel motore, sfruttabile e potente anche a regimi intermedi, nel telaio robusto ma leggero, nella tenuta di strada molto buona.
Il grande equilibrio delle macchine rifletteva certamente quello del suo creatore, Ernesto Maserati, che avrebbe ben meritato il riconoscimento di una laurea in ingegneria Honoris Causa.
Dopo alcuni mesi la società trova sede in via Emilia Levante 144 non lontano da Ponte Vecchio.
I Maserati restano dunque a Bologna e non andranno in Argentina o Genova dove pure li attendevano prospettive interessanti.
Bindo, Ettore ed Ernesto ritengono che Bologna garantisca loro i migliori presupposti per la riuscita della loro nuova avventura: dipendenti affezionati e capaci che in ogni occasione hanno sempre mostrato un grande attaccamento ai Maserati e al loro lavoro e fornitori conosciuti con cui intercorre stima reciproca.
Con grande prudenza, obiettività e realismo la OSCA muove così i suoi primi passi.
Frutto di essi è la Mt4 Maserati tipo 4 (cilindri) prettamente dedicata alle corse della categoria Sport.
Ernesto la progetta con gli elementi che gli danno più certezze: riprende il motore da lui disegnato per la Maserati A6 ridotto a 1,1 litri, il telaio è classicissimo, a tubi circolari, e le sospensioni sono a quadrilateri deformabili all’avantreno e ponte rigido posteriore. La carrozzeria è leggera e la griglia occupa praticamente tutta la parte frontale della vettura.
Su di essa, un nuovo marchio che farà la storia dell’automobilismo sportivo: Officine Specializzate Costruzione Automobili cioè a dire O.S.C.A.