Nel 1926 la storia dei Maserati si fonde con la storia della Maserati: in quell'anno i tre fratelli costruiscono la loro prima vettura, la "Tipo 26", mossa da un 8 cilindri in linea di 1500 c.c. sovralimentato da un compressore che sviluppava 120 CV. a 5300 g/minuto.
Alla sommità del radiatore compare un marchio destinato ad accendere la passione, a scatenare emozioni. Il marchio, che la tradizione attribuisce a Mario, il quinto dei fratelli, raffigurante un tridente.
Per disegnarlo Mario si ispira alla celebre statua del Nettuno in Bologna che in segno di potenza e di comando brandisce appunto, il tridente.
La Tipo 26 esordisce, guidata da Alfieri, nella Targa Florio di quell'anno ed è prima classificata nella sua classe.
E' l'inizio dei successi della Casa del Tridente.
L'anno successivo con la vettura portata a 2 litri di cilindrata la Casa conquista il Campionato Italiano Marche.
Nello stesso anno Alfieri, in seguito ad un incidente durante la Coppa Messina, si ferisce in modo grave ed i medici sono costretti ad asportargli un rene.
La seconda creazione del genio di Alfieri è l'impressionante "Tipo V4" con motore 16 cilindri, 4 litri, capace di 280 cavalli. Con questa vettura nel 1929, Borzacchini, uno dei piloti più famosi dell'epoca, sul Circuito di Cremona ottiene il record mondiale assoluto di velocità sui 10 Km lanciati : 246,069 km/h. di media. Nessun veicolo terrestre sarà più veloce della Maserati V4 sui 10 Km lanciati fino al 1937!
La fama ed il prestigio, oltre che la validità delle vetture, consentono alla Casa di superare la terribile crisi economica del '29.
I piloti più celebri sono ormai conquistati dalle vetture costruite da Alfieri: nel 1930 la V4, con al volante ancora Borzacchini, trionfa sul Circuito di Tripoli.
Questa vittoria consente ad Alfieri di ricevere il titolo di Cavaliere. Achille Varzi vince la Coppa Acerbo, mentre Ernesto Maserati vince a Monza con la V4.
Maserati conquista per la seconda volta il Campionato Italiano Marche.
La V4 vinse anche il Real Premio di Roma del 1931 con al volante ancora una volta Ernesto Maserati.
La concorrenza delle agguerritissima Mercedes e Auto Union mette in difficoltà la Maserati ma sono i problemi di salute di Alfieri a preoccupare di più.
Dopo aver ideato la 8C 2800 e la 4 CTR Alfieri deve essere nuovamente ricoverato per un intervento che pare banale. Complicazioni sopraggiunte lo portano invece alla morte a soli 44 anni: è il 3 marzo 1932.
Per i suoi funerali la città di Bologna si ferma, sono presenti i campioni del volante e una folla immensa. Un grande cordoglio circonda i Maserati.
E' un momento veramente difficile poiché la società perde il suo riferimento assoluto.
Ma è nei momenti difficili o addirittura tragici che i Maserati dimostrano la loro grandezza: in quei momenti più che mai oltre alle capacità dei singoli, emerge su tutto lo spirito che li unisce, la determinazione e la grande forza di volontà che li spinge, insieme, a continuare a lottare.
Difficile stabilire quale dei sei fratelli abbia avuto un ruolo predominante nei destini e nelle vicende che li vedono protagonisti. Persino Mario, come abbiamo visto l'unico che mai parteciperà all'avventura intrapresa dagli altri fratelli ha un ruolo importante per aver disegnato il simbolo delle vetture Maserati: il tridente.
Viste le circostanze, Bindo lascia la Isotta Fraschini e si unisce ai fratelli Ettore ed Ernesto.
Le loro cariche in Maserati sono rispettivamente Presidente,responsabile della progettazione, responsabile dei collaudi.
La morte di Alfieri poteva segnare la fine della Maserati invece, già dall'anno successivo, riprende a vincere. Sulle vetture del Tridente corre Tazio Nuvolari.