Abbiamo voluto cominciare queste righe con il filmato che veniva proiettato al MEF di Modena in occasione della mostra "MASERATI 100 - A Century of Pure Italian Luxury Sports Cars" in quanto permette in pochi minuti di rivivere i momenti più significativi della storia della Casa del Tridente, di avere una veloce
panoramica dei più grandi nomi dell’automobilismo sportivo che l’hanno scritta.
E' un filmato che riempie di emozione.
Anche grazie a questa attività, pur con i suoi limiti e certamente con molte pecche, è possibile ripercorrere questa magnifica storia, iniziata a Bologna dai fratelli Maserati nel 1914.
Da circa 80 anni però, le vicende della Maserati sono legate al suo stabilimento produttivo di Viale Ciro Menotti a Modena. Da circa 80 anni lo stabilimento di Modena è la casa e l’ulteriore simbolo della Maserati nel mondo.
Parlare delle vicende più recenti dello stabilimento di Modena è lo spunto per ampliare l’argomento a tutta la storia della Maserati, per ricordarne la sua grandezza e unicità.
Questo sito produttivo è profondamente legato alla storia della Maserati, ne è parte integrante: da questo sito sono nate alcune tra le migliori vetture da competizione e alcune delle più belle vetture stradali di sempre.
Intendiamo perciò qui fare una sorta di apologia di questo stabilimento che è, al contempo una sorta di apologia della storia stessa della Casa.
Riteniamo necessario affrontare questo tema ora che le vicende più recenti della storia centenaria della Casa, vedono come protagonista di primo piano, come potrebbe essere diversamente, lo stabilimento di Viale Ciro Menotti. Sono circa cinque anni che lo stabilimento di Modena affronta un grave problema.
Facciamo un rapido excursus e partiamo dal 1997 quando, dobbiamo purtroppo ricordarlo, lo stabilimento era in condizioni di quasi abbandono, e con esso la Maserati.
In quell’epoca la gestione FIAT incaricò l’allora Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, dell’onore e dell’onere del suo rilancio.
Fu un’ottima scelta: sotto la sua direzione lo stabilimento fu chiuso per sei mesi per consentirne il restauro e la reindustrializzazione, fu costruita la palazzina uffici, la torre direzionale, un parcheggio di sei piani e lo spettacolare show room all’interno del quale risalta la passerella ellittica, ideata dal designer Ron Arad, sulla quale vengono esposte le vetture.
Fu quindi iniziata la progettazione e la produzione di nuovi modelli dei quali uno in particolare è divenuto simbolo della rinascita e fonte dell’attuale successo: la Quattroporte V del 2003. Questa vettura contribuisce a dare al mondo intero un messaggio inequivocabile della capacità di Maserati, del suo stabilimento, dei suoi addetti, di creare - ancora una volta - automobili che fanno sognare.
Comune denominatore delle vetture Maserati è la sportività ma più ancora lo stile, uno stile inimitabile.
Lorenzo Ramaciotti, ispiratore degli ultimi progetti Maserati, suole sottolineare l’originalità e la creatività del percorso stilistico della Casa del Tridente: "Lo stile per vetture esclusive come le Maserati è sempre stato, insieme a velocità e potenza, un motivo fondamentale di successo. La scelta di Maserati di impiegare gli stilisti italiani con grande libertà consente di leggere, attraverso i suoi modelli, una vera e propria antologia dei designer all'apice della loro creatività. Da Pininfarina a Touring, da Frua a Bertone, da Ghia a Giugiaro, da Vignale a Zagato tutti hanno contribuito con modelli memorabili al patrimonio estetico di Maserati."
A partire dai primi anni del 2000, Maserati è cresciuta sempre più e le sue successive vetture sono state accolte con gradimento sempre maggiore: Granturismo, Grancabrio, le nuove berline Ghibli e Quattroporte ed infine il SUV Levante, “la Maserati dei SUV”.
Il sole è tornato dunque a splendere in modo duraturo sul marchio Maserati? No, purtroppo nubi pesanti gravano su di esso e sullo stabilimento di Viale Ciro Menotti.
Recentemente la prestigiosa rivista americana Forbes ha dato spazio alle voci riguardanti un possibile scorporo, se non addirittura la vendita, di importanti asset del Gruppo FCA come Alfa Romeo, Magneti Marelli e Maserati.
La smentita è arrivata da parte di Sergio Marchionne in persona, quando ha dichiarato nell’incontro stampa in occasione del NAIAS di Detroit che non è previsto alcuno spin-off di Maserati o Alfa Romeo da parte di Fiat Chrysler Automobiles. Commentando le voci in proposito, Marchionne ha detto: “C’è un limite a tutto”.
La vendita di Maserati appare quindi destinata a rimanere una “cantonata?” di Forbes ma a questo punto risulta difficile anche ipotizzare un semplice scorporo della Casa del Tridente da FCA visto che Maserati si sta finalmente rivelando un marchio redditizio sul quale puntare.
Il crescente successo delle vetture Maserati è paradossalmente il motivo di preoccupazione per le sorti della sede di Viale Ciro Menotti: lo stabilimento è semplicemente diventato troppo piccolo.
Per far fronte agli alti volumi di delle berline e del SUV sono già entrati in funzione altri siti produttivi.
Attualmente a Modena si producono la Maserati GranTurismo e GranCabrio, vetture nate nel 2007 ma ancora stilisticamente splendide,
l’Alfa Romeo 4C – altra vettura di nicchia – e … si provvede a risolvere un problema al cambio della FIAT 500 prodotta in Polonia! E’ una decisione già operativa della dirigenza FCA.: qualche decina di addetti sarà impiegato per risolvere questo problema.
Attualmente perciò le difficoltà dello stabilimento di Modena sono individuabili nel personale in esubero rispetto alle attuali possibilità lavorative.
Se un domani vi fosse prodotto un modello di successo, capace di numeri elevati come potrebbe essere la Alfieri, probabilmente sorgerebbe il problema ancora più grande di riuscire a far fronte alle richieste.
Industrializzare una linea di produzione ha un costo molto grande; si può rischiare di impiantarla a Modena? Lo stabilimento sarà capace di produrre la Alfieri nelle varianti coupé e cabrio in varie motorizzazioni nonché in versione ibrida?
In attesa di conoscere il destino di questo modello, presentato come prototipo nel 2014 e previsto in produzione a Modena inizialmente nel 2016 quindi per il 2018 ed infine per il 2020, come sostiene la rivista Autocar citando come fonte il general manager europeo della Casa del Tridente Giulio Pastore, lo stabilimento di Modena langue e la preoccupazione su quale sarà il suo futuro aumenta.
Un pezzo fondamentale della storia della Casa del Tridente è in pericolo … già abbiamo perso del tutto la originaria sede di Pontevecchio.
Agli annunci di FCA su date e volumi di produzione poi puntualmente riveduti e corretti siamo ormai avvezzi ma questo comportamento accresce l’ansia degli appassionati sul destino dello storico stabilimento.
Al rinvio della data del debutto della Alfieri potrebbe aver contribuito anche l’avvicendamento al vertice di Maserati tra Harald Wester, considerato il vero padre del progetto Alfieri, e Reid Bigland.
Comunque sia, per tamponare la grave questione occupazionale, la produzione di GranTurismo e Grancabrio – che in un primo tempo pareva doversi fermare a fine 2016 - è stata prolungata a tutto il 2018.
Per poter continuare a tenere alto il blasone del Tridente, i due modelli saranno (finalmente) sottoposti a un restyling pertanto, per adeguare le linee di produzione, lo stabilimento di Modena rimarrà praticamente fermo da gennaio ad aprile.
E dopo il 2018?
La storia deve continuare, lo stabilimento di Viale Ciro Menotti non può smettere di produrre capolavori.
A partire dai fratelli Maserati, per proseguire con Alberto Massimino, Gioacchino Colombo, Giulio Alfieri, i migliori tecnici ed ingegneri – questi quelli storicamente meglio conosciuti - hanno ideato qui vetture simbolo del miglior made in Italy.
Qui hanno espresso la loro passione, le loro capacità grandi imprenditori e manager come Adolfo e Omer Orsi, Alejandro De Tomaso, Agnelli con Luca Cordero di Montezemolo.
Questo immenso patrimonio storico/culturale/automobilistico rappresentato dallo stabilimento di Viale Ciro Menotti non può essere disperso.
Se la Alfieri dovesse essere costruita in un altro sito produttivo noi appassionati immaginiamo lo stabilimento di Modena incaricato di costruire vetture Maserati in serie limitata, one-off, supercar sulla falsariga della MC 12 stradale, costituire insomma la punta di diamante della progettazione e della produzione Maserati.
Lo stabilimento svolgerebbe così la funzione di faro tecnologico, continuerebbe ad essere un’icona dello stile italiano, continuerebbe ad essere il luogo dove i migliori progettisti, le migliori maestranze danno vita a capolavori del mondo dell’automobile, così come nel passato.
Continuerebbe quindi ad essere la fabbrica dell’eccellenza, la casa dei migliori valori italiani e, last but not least, la casa di tutti i Maseratisti.