Si poteva fare meglio? La domanda sorge spontanea. De Tomaso poteva gestire meglio una delle case automobilistiche più prestigiose del mondo?
La situazione che ha dovuto affrontare avrebbe messo in difficoltà chiunque: la Maserati era praticamente chiusa, gli impianti erano obsoleti, i modelli mancavano di ogni attrattiva e la crisi sociale ed economica deprimeva ogni iniziativa e slancio.
L'argentino ha subito avuto le giuste intuizioni e la giusta strategia: costruire una vettura del tutto nuova, all'avanguardia, capace di prestazioni degne del nome Maserati ma di cilindrata e prezzo notevolmente inferiore a quanto proposto fino ad allora.
Nel 1997 la Ferrari detiene il 50% delle quote azionarie di Maserati mentre il restante 50% resta a FIAT Auto.
Montezemolo, che già aveva risollevato le sorti della Ferrari, è chiamato ad un compito veramente difficile: riportare la Maserati all'antico splendore.
Alla soglia del secondo millennio la produzione si aggira sui livelli degli anni '70: circa 500 vetture. Ma nulla è impossibile se si hanno competenza e passione. Oltre, ovviamente, ai mezzi necessari.
Nel 1998 viene ammodernato e ampliato lo storico stabilimento di Via Ciro Menotti.
I nuovi reparti, le nuove linee di produzione e le sinergie con la Ferrari possono finalmente garantire un prodotto di qualità.
Il compito affidato da FIAT alla Ferrari è stato svolto con pieno successo su ogni fronte: sul piano industriale, del prodotto e delle competizioni.
Lo sforzo per ottenere tutto questo è stato grande e persino una Casa come la Ferrari non è in grado di sorreggere l'ulteriore impegno necessario per dare continuità a quanto faticosamente ottenuto e per far sì che le enormi potenzialità del marchio del Tridente possano esprimersi al meglio.
Se la berlina è stata recentemente rinnovata, la Coupé, nel suo complesso, è un prodotto piuttosto datato; occorre al più presto un nuovo modello.
Occorrono spalle ancora più forti.
Per questo, nel 2005 la Maserati torna direttamente sotto la gestione FIAT.
Nel 2016 viene lanciata la Levante, il primo SUV Maserati. Una tipologia di vettura rivoluzionaria, mai prodotta prima, per la Casa del Tridente.
L'ultima vettura presentata sotto la gestione FCA.
La Levante infatti non è l'unica rivoluzione di quel periodo: è una rivoluzione che ha radici anni prima quando l'allora amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, prima che la FIAT completasse la propria fusione con Chrysler avvenuta nel 2009, già reputava come opportuna un'ulteriore fusione con un gruppo di analoga dimensione e aveva cominciato a gettarne le basi.
L'improvvisa scomparsa di Marchionne nel 2018 ne ha impedito la finalizzazione ma seguendo la convinzione del manager abruzzese, secondo la quale solo i gruppi più grandi sopravviveranno alle sfide del futuro, sarà il suo successore, Mike Manley, a portare a compimento questa lungimirante strategia. Si realizza così il progetto di un'unione tra i due colossi dell'automotive destinato a diventare uno dei primi 5 produttori di auto al mondo.
Il progetto prende corpo alla fine del 2019 e, nel gennaio 2021, le assemblee di FCA e PSA approvano la fusione dando vita al gruppo Stellantis con l'obiettivo di diventare uno dei nuovi leader della prossima era della mobilità sostenibile.